IV Domenica di Avvento – L’arte racconta la Fede – Ecco la serva del Signore
Un meraviglioso drappo rosso rubino insiste sulla Vergine annunciata, come avvolgendola nella sua trama: è l’opera salvifica implicita nel suo sì, ormai prossimo. Dopo il suo assenso, il progetto di Dio passerà anche attraverso l’umile e determinata opera della “figlia del suo figlio”, fino al compimento finale. Su un unico piano, quest’opera ariosa, candida e luminosa di Orazio Gentileschi riesce a coniugare sublimemente insieme il colorismo fiammingo, la tradizione classica risorgimentale e il debito caravaggesco. Lo fa congiungendo anche l’espressione intensa della libertà della Vergine, i suoi timori e le sue reticenze, e la persuasione della grazia, nelle parole e nel gesto evocativo dell’angelo, come nell’ingresso perentorio dello Spirito in forma di colomba dalla finestra. Tutti i sentimenti sono aperti all’evidenza dello sguardo, nessun timore viene censurato, nessuna resistenza taciuta, eppure mai vi sarà più una libertà più profonda, una scelta più chiara e una decisione più lucida di questo evento unico nella storia. Perché tutto della Grazia. Perché tutto dell’uomo.
P. Saul Tambini
Orazio Gentileschi, Annunciazione, 1623, Galleria Sabauda – Torino