“Vi è una femina che volendo fisamente guardare verso Cristo, e per non potere gli occhi mortali sofferire la luce della Sua divinità, che con i raggi par che percuota quella figura, si mette la mano dinanzi agl’occhi”. Sono le parole del Vasari, anch’egli andò ad ammirare questa tavola inarrivabile del grande Correggio. Una sorprendente ed inedita opera, il primo notturno nell’arte italiana, in cui la luce sorgiva e nascente la fa da padrona nel pieno del lirismo della notte. In lontananza, il primo chiarore del giorno è foriero di una luce non più necessaria: quella irradiante del bimbo di Betlemme non teme confronti. Essa è insostenibile per la donna accorsa e motivo di agitazione e sorpresa per i pastori astanti, ma per la Vergine che l’accoglie tra le braccia è solo letizia e felice riposo. Il volto luminoso della pace non è poi così lontano dalla nostra ferialità, anche lì dove i crepuscoli sembrano prevalere egli può nell’umiltà farsi accogliere ed essere una benedizione. Auguri di Santo Natale.
P. Saul Tambini
Antonio Allegri, detto il Correggio, Adorazione dei pastori, 1525-1530, Gemäldegalerie – Dresda