Poco noto, ma per niente mediocre, il pittore manierista Cesare Fracanzano descrive l’opera di liberazione di Cristo in favore di un indemoniato. La voce autorevole del Maestro divino è accompagnata e rimarcata dalla mano tesa, con la quale intima all’Avversario di tacere e di uscire da quel pover’uomo. Le catene sono segno del vincolo e del condizionamento a cui il male sottopone il cammino dell’uomo. Il quadro vuole mostrare il potere di Cristo di liberare e restituire l’uomo alla sua libertà. I dibattiti, che nascono da questo gesto di liberazione sull’identità del Signore, sono evidenziati sul lato destro dell’opera. Effettivamente l’opera salvifica del Signore si esprime nel modo più eloquente quando la sua autorità viene esercitata nei confronti del male. E dunque non rimane che credere, così la donna alla sinistra si abbandona nell’unico gesto conseguente. D’altronde, “Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!” (Mc 1, 28).
Cesare Fracanzano, Pietà, 1645, Pio Monte della Misericordia – Napoli