31 marzo 2024 – Pasqua di Resurrezione – L’arte racconta la Fede – Luce nel Signore

Paolo chiese agli Efesini di cambiare vita in forza di una considerazione di fede: “Eravate tenebra, ora siete luce nel Signore” (Ef 5, 8). Li chiama poi proprio “figli della luce” (Ef 5,8). L’interpretazione della Pasqua come luce sfolgorante che ha il potere di illuminare e di far rivivere ci viene da Giovanni, il quale già all’inizio del suo evangelo si esprimeva così: “Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo” (Gv 1,9). Matthias Grünewald, ancora lui e proprio nell’immagine che si contrappone alla sua crocifissione, come due eventi che si oppongono e si attraggono insieme, raffigura Cristo, pur nella notte, in una luce di un’espressività inedita. L’opposizione in realtà, in questa mirabile tavola, non è tanto nei confronti della crocifissione, il cui dramma sembra essere incluso in questa luce, ma nei confronti dell’incredulità maliziosa dei soldati. È dunque una luce che, come la nube degli Israeliti nell’Esodo, è “tenebrosa per gli uni, mentre per gli altri illuminava la notte” (Es 14, 20). Dunque, anche per il misterioso pittore tedesco, vale la pena credere, anche quando il fondo della tragedia della nostra vita, tocca zone così oscure che solo questa kenosi di Cristo può raggiungere. Il drappo cremisi, che nessuna luce può eliminare, sul corpo del Signore, non è perciò un inquietante ricordo, ma proprio il senso di questa Pasqua. Pietro lo dirà, con un’insolita audacia, dopo la Pentecoste: “Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere” (At 2,24). Le conseguenze di quest’opera luminosa sono perciò tutte per coloro che, magari nel dolore, magari nell’angoscia, hanno atteso questo giorno, perché Egli ci ha chiamato “dalle tenebre alla sua luce meravigliosa” (1Pt 2,9).

P. Saul Tambini

Matthias Grünewald, Resurrezione, 1515, Musée d’Unterlinden – Comer.

Alle ore 10:00 la Santa Messa Solenne nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Alle ore 09:30, si svolgerà in piazza, il Saluto alla Vergine, la cosidetta “Renchinata”.

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