Una donna anziana, ricca e raffinata, legge scrupolosamente l’inizio del XIX capitolo del vangelo di Luca. Vi si narra di Zaccheo, ugualmente ricco, il cui incontro con il maestro di Nazareth non ha saputo non dare tutto ai poveri e gioiosamente spogliarsi di tutto per la salvezza guadagnata. La donna viene descritta nel momento in cui la sua lettura diventa un’opportunità di salvezza. La Parola qui è espressione di una volontà salvifica di Dio, che non può attuarsi senza la disponibilità della volontà della donna. Anch’essa, terminata la lettura, si chiederà se assecondare ciò che ha appena meditato. Per Gerrit Dou, raffinato e meticoloso pittore, seguace del grande Rembrandt a Leida, la Parola è perciò un’occasione per comprendere e assecondare la volontà di Dio. Non c’è età e situazione che non possa mettere al centro della propria vita la Parola di Dio, in essa e con essa si consuma una vita come quella di questa donna, che sembra, alla fine della sua esistenza, aver trovato una luce, una risposta, perché “chi fa la volontà di Dio, costui è per me fratello, sorella e madre” (Mc 3,35).
P. Saul Tambini
Gerrit Dou, Donna anziana che legge, 1630, Rijkmuseum – Amsterdam.