XXIV T.O. – L’Arte racconta la Fede – «Seguimi»

Il grande Caravaggio non poteva non avere in mente la “Crocifissione di San Pietro” di Michelangelo Buonarroti, della Cappella Paolina in Vaticano, quando si mise a dipingere il medesimo soggetto. L’abile e ingegnoso pittore lombardo, tuttavia, spoglia la scena di ogni elemento di concitazione e di animazione e si concentra sulla luce e sui personaggi, quelli essenziali, per comunicarci il senso di questa ulteriore crocifissione cristiana.

Colui che osserva, infatti, deve riconoscere che si trova di fronte ad una forte evocazione del Calvario e, nello stesso tempo, che si tratta di qualcosa di nuovo. Un martirio che non viene intaccato dall’unicità della crocifissione del Signore, essa infatti rende possibile questo gesto estremo del discepolo, ma non lo sostituisce.

Qui non ci sono più aguzzini, ci sono solo lavoratori che sostengono, piegano, issano, sollevano, tutti a loro modo contribuiscono con fatica ad un’opera drammatica ma edificante: è la chiesa che si edifica sul legno della croce e sul gesto di fede di Pietro. I loro stessi gesti e la loro postura contribuiscono a formare una croce. Tutti quanti ne portano una parte, così come il Maestro di Galilea aveva più volte raccomandato, soprattutto allo stesso Pietro, che tentava di evitargli lo scandalo della Croce: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mc 8,34).

Non c’è più dunque quel Maestro di Nazareth, eppure qui, come sempre, se discepoli, si sta compiendo il destino di ogni credente: la conformazione a Lui, a Cristo, nel gesto più destinale che ci ha offerto, quello della croce e, nel compierlo, edificare. Il vangelo di Giovanni aveva dunque ragione, Pietro avrebbe prima o poi capito che la maturità cristiana si realizza nell’assumere fino in fondo lo stesso destino di colui che aveva seguito con entusiasmo ma anche con profonda volubilità: “quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio.

E, detto questo, aggiunse: «Seguimi»” (Gv 21, 18-19).

P. Saul Tambini

Michelangelo Merisi da Caravaggio, Crocifissione di San Pietro, 1600, Basilica di Santa Maria del Popolo – Roma.

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