XXXI T.O. – L’Arte racconta la Fede – «Ascolta, Israele!»

Tutta la maestria di De Champaigne non è sufficiente per descrivere la priorità assoluta della parola, dell’udito dunque, sull’immagine e sulla visione, che la fede ebraica ha così tanto centralizzato.

In quest’opera, davvero ragguardevole, l’immagine – e che immagine, quella del giusto, del santo, del profeta – è posta accanto alla parola fondamentale di Israele, anzi alle “dieci parole”, ma queste sono evidentemente prioritarie. A tal punto che l’artista non può che evidenziarle, senza alcun’altra possibilità di descrivere l’ascolto, ma solo di trascriverlo, denunciando il suo fallimento davanti a tanto ardire. Nemmeno Cristo contraddirà questo assunto. Per lui, come per lo scriba, il primo comandamento, la prima parola sarà sempre e comunque “Ascolta Israele” (Mc 12,29).

Da questo consegue l’amore per Dio e per il prossimo, non come una legge che l’uomo scopre nell’intimità di se stesso, ma che nasce dalla disponibilità e dall’obbedienza ad una voce esterna, autorevole e affidabile, quella di Dio.

P. Saul Tambini

Philippe de Champagne, Mosè con i dieci comandamenti, 1648, Museo dell’Ermitage – San Pietroburgo.

20241103 XXXI T.O. - L'ARTE RACCONTA LA FEDE Philippe de Champagne