«I ministeri istituiti hanno il loro fondamento teologico nella realtà della Chiesa come comunione di fede e di amore, espressa nei grandi documenti del Vaticano II. [...] Ogni ministero è per l’edificazione del corpo del Signore e perciò ha riferimento essenziale alla Parola e all’Eucaristia fulcro di tutta la vita ecclesiale ed espressione suprema della carità di Cristo, che si prolunga nel “sacramento dei fratelli”, specialmente nei piccoli, nei poveri e negli infermi, nei quali Cristo è accolto e servito»
Come ogni ministero nella Chiesa, anche i ministeri istituiti sono contraddistinti da soprannaturalità di origine, ecclesialità di fine e di contenuto, stabilità di prestazione, pubblicità di riconoscimento.
Lettorato
Identità
Il Lettore è istituito per l’ufficio, a lui proprio, di proclamare la parola di Dio nell’assemblea liturgica (cfr. Ministeria quaedam, n. 5). In particolare, a partire da un assiduo ascolto delle Scritture, richiama la Chiesa intera alla presenza di Gesù, Parola fatta carne, giacché come afferma la costituzione liturgica “è Cristo che parla quando nella Chiesa si legge la Sacra Scrittura” (cfr. Sacrosanctum Concilium, n. 7).
Compiti
Il compito del Lettore si esplica in prima istanza nella celebrazione liturgica, in particolare quella eucaristica, perché sia evidente che la proclamazione della Parola è il luogo sorgivo e normativo dell’annuncio. Al Lettore è affidato il compito di preparare l’assemblea ad ascoltare i lettori e a proclamare con competenza e sobria dignità i passi scelti per la liturgia della Parola. Il Lettore/Lettrice potrà avere un ruolo anche nelle diverse forme liturgiche di celebrazione della Parola, della liturgia delle Ore e nelle iniziative di (primo) annuncio verso i lontani. A questo si aggiunge il compito più ampio di animare momenti di preghiera e di meditazione (lectio divina) sui testi biblici, con una particolare attenzione anche alla dimensione ecumenica. In generale, egli/ella è chiamato/a ad accompagnare i fedeli e quanti sono in ricerca all’incontro vivo con la Parola, fornendo chiavi e metodi di lettura per la sua retta interpretazione e la sua fecondità spirituale e pastorale.
Accolitato
Identità.
L’Accolito è istituito per il servizio al corpo di Cristo nella celebrazione eucaristica, memoriale della Cena del Signore, e al corpo di Cristo, che è il popolo di Dio, soprattutto i poveri e gli infermi (cfr. Rito di Istituzione degli Accoliti, n. 29). In particolare richiama la presenza di Cristo nell’Eucaristia della Chiesa, per la vita del mondo.
Compiti.
Compito dell’Accolito è servire all’altare, segno della presenza viva di Cristo in mezzo all’assemblea, là dove il pane e il vino diventano i doni eucaristici per la potenza dello Spirito Santo e dove i fedeli nutrendosi dell’unico pane e bevendo all’unico calice, diventano in Cristo un solo Corpo. A lui/lei è affidato anche il compito di coordinare il servizio della distribuzione della Comunione nella e fuori della celebrazione dell’Eucaristia, di animare l’adorazione e le diverse forme del culto eucaristico, che irradiano nel tempo il ringraziamento della Chiesa per il dono che Gesù ha fatto del suo corpo dato e del suo sangue versato. A questo si aggiunge il compito più ampio di coordinare il servizio di portare la comunione eucaristica a ogni persona che sia impedita a partecipare fisicamente alla celebrazione per l’età, per la malattia o per circostanze singolari della vita che ne limitano i liberi movimenti. In questo senso, l’Accolito è ministro straordinario della Comunione e a servizio della comunione che fa da ponte tra l’unico altare e le tante case.
Un gruppo di accoliti svolge fedele servizio nella nostra comunità cristiana, assistendo le celebrazioni, distribuendo la comunione eucaristica e portando a coloro che, malati, non possono partecipare attivamente all’Eucaristia.
Ministri Straordinari della Comunione
«Nella santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua e pane vivo che, mediante la sua carne vivificata dallo Spirito Santo e vivificante, dà vita agli uomini».
«Perciò, salva sempre la massima riverenza dovuta a un sacramento così grande, la Chiesa desidera che per i fedeli sia facilitata la possibilità di accostarsi alla santa Comunione, per partecipare più abbondantemente ai frutti del sacrificio della Messa e consacrarsi con maggiore impegno e generosità al servizio di Dio e della Chiesa e al bene del fratelli»
Il ministero straordinario della Comunione eucaristica nella nostra parrocchia è vissuto ed esercitato da un gruppo di fedeli che sono stati ritenuti idonei e che svolgono questo servizio formandosi periodicamente.
Chierichetti
«Il vostro impegno all'altare non è solo un dovere, ma un grande onore, un autentico servizio santo. A proposito di questo servizio, desidero proporvi alcune riflessioni. Quella del ministrante è una veste particolare. Essa ricorda un abito che ognuno indossa quando viene accolto in Gesù Cristo nella comunità. Mi riferisco alla veste battesimale, della quale san Paolo chiarisce il significato profondo: "Poiché quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo" (Gal 3,27). Anche se voi, cari ministranti, non entrate più nella veste battesimale, avete indossato quella dei ministranti. Sì, il battesimo è il punto di partenza del vostro "autentico servizio liturgico", che vi pone accanto ai vostri Vescovi, sacerdoti e diaconi»
«Il ministrante occupa un posto privilegiato nelle celebrazioni liturgiche. Chi serve la Messa, si presenta a una comunità. Sperimenta da vicino che in ogni atto liturgico Gesù Cristo è presente ed operante. Gesù è presente quando la comunità si riunisce per pregare e rendere lode a Dio. Gesù è presente nella Parola delle Sacre Scritture. Gesù è presente soprattutto nell'Eucaristia nei segni di pane e vino. Egli agisce per mezzo del sacerdote che in persona Christi celebra la Santa Messa e amministra i Sacramenti. Spesso il ministrante tiene in mano una candela. Come non pensare a ciò che disse Gesù nel Discorso della Montagna: "Voi siete la luce del mondo" »
Il vostro servizio non può limitarsi all'interno di una chiesa. Esso deve irradiarsi nella vita di ogni giorno: nella scuola, nella famiglia e nei diversi ambiti della società. Poiché chi vuole servire Gesù Cristo all'interno di una chiesa deve essere suo testimone dappertutto.
Cari giovani! I vostri contemporanei aspettano la vera "luce del mondo" (cfr Gv 1,9). Non tenete il vostro candeliere soltanto all'interno della chiesa, ma portate la fiaccola del Vangelo a tutti coloro che sono nelle tenebre e vivono un momento difficile della loro esistenza».
Nella nostra parrocchia diversi ragazzi e bambini svolgono questo servizio.
E sono contenti di farlo.
Attendono con fiducia che altri si uniscano a loro, perché servire è gioire!