Se vuoi essere perfetto va', vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli.
Sant’Antonio Abate
La vita
La vita di S. Antonio Abate è stata lunga e intensa, riservatissima e totalmente isolata per lunghi periodi, ma anche con vari spostamenti, per motivi ecclesiali, sociali e politici.
La maggior parte delle notizie sulla vita del Santo (soprattutto la descrizione fedele e completa della sua dimensione spirituale), vengono dedotte dalla sua biografia, scritta da S. Atanasio.
Antonio nasce verso il 250 a Coma, una città dell’Egitto. La sua famiglia era molto cristiana e considerevolmente ricca; a 18 anni Antonio rimane orfano insieme ad una sorella più piccola.
Un giorno, entrato in chiesa per partecipare alla S. Messa, ascolta la lettura del passo del Vangelo:
Antonio si sentì personalmente interpellato da quella Parola e subito la mise in pratica. Dopo aver sistemato la sorella, vendette le sue proprietà e distribuì tutto ai poveri. Si ritirò in un luogo solitario presso la sua città impegnando il tempo nella preghiera, nel lavoro e nello studio della Sacra Scrittura.
Antonio ha sostenuto dure e feroci lotte contro il diavolo. Alcune battaglie spirituali sono documentate anche in varie canzoni popolari. Il Santo era solito cambiare dimora, privilegiando luoghi appartati dove potesse vivere in solitudine, purtroppo veniva disturbato dalla gente ogni qualvolta si diffondeva la notizia della sua presenza; era ritenuto un grande maestro di spiritualità, ben presto si diffuse la fama della sua santità.
Quindici anni prima di morire, aveva circa 90 anni, permise a due suoi discepoli, Macario e Amathos, di vivere con lui; a loro predisse la sua fine, ma diede ordine di non rivelare ad alcuno il luogo della sua sepoltura. Antonio morì il 17 gennaio del 356, a 106 anni.
La solitudine e l’isolamento non gli impedirono una feconda presenza nella vita del suo tempo.
Chi andò da lui afflitto e non tornò gioioso? Chi non andò adirato e non si convertì all'amicizia? Chi, scoraggiato dalla povertà, andò da lui e dopo averlo visto e sentito non disprezzò le ricchezze e non trasse consolazione dalla povertà? Quale monaco scoraggiato non andò da lui e non ne tornò poi più saldo? Quale giovane, recatosi sul monte e visto S. Antonio, non ne ritornò disprezzando i piaceri del corpo e abbracciando il pudore? Chi andò da lui tormentato dal demonio e non ne fu liberato?
Dopo la morte
Antonio ha dato inizio alla vita anacoretica (vita di singole persone eremitiche senza regole monastiche) e alla vita monastica. Ha scritto una Regola per i monaci dei suoi scritti è rimasto poco, alcune lettere e un discorso riportato da S. Atanasio nella vita che ha scritto. Nel discorso viene descritta la dottrina ascetica di S. Antonio.
Nel 561, per rivelazione, fu scoperto il sepolcro del Santo. Le reliquie furono prima trasportate ad Alessandria, ma nel 635, in seguito alla invasione araba, furono trasferite a Costantinopoli. Nel secolo XI furono portate in Francia da un crociato a La Motte Saint Didier e nel 1491 traslate nella cattedrale di Arles.
Possiamo così definire S. Antonio: “abate, santo, detto anche S. Antonio il Grande, patriarca del monachesimo, famoso uomo di preghiera, grandissimo lottatore contro i demoni, guaritore di infermi e direttore di anime”.
La sua festa si celebra il 17 gennaio.
Abbiamo dei nemici terribili ed astuti, i malvagi demoni che noi dobbiamo combattere... non dobbiamo lasciarci spaventare dalle loro suggestioni: con la preghiera, con i digiuni, con la fede nel Signore essi cadono.
Nessuno di noi si lasci prendere dalla cupidigia di possedere. Che guadagno c'è a possedere cose che non possiamo portare con noi? Perché non ci preoccupiamo di acquistare cose che possiamo portare via con noi come la prudenza, la giustizia, il coraggio, l'intelletto, la carità, l'amore verso i poveri, la fede in Cristo, la mansuetudine, l'ospitalità?
Sentendo parlare della virtù non abbiate paura, né dovete temere il nome. Non è infatti lontana da noi, né si trova fuori di noi... La virtù perciò ha bisogno soltanto della nostra volontà, dal momento che è in noi e da noi trae la sua origine.
Quotidianamente ognuno chieda conto a se stesso delle azioni del giorno e della notte. Se ha peccato cessi di peccare; se non ha peccato, non si vanti ma perseveri nel bene.
Respirate sempre Cristo.