La storia della nostra parrocchia
Il progetto per la realizzazione della parrocchia di Santa Maria degli Angeli, prese vita intorno al 1849, grazie a Domenico Ferretti (un benefattore di Ponte San Giovanni) che si impegnò a versare una somma annua di 120 scudi per il sostentamento della parrocchia con la clausola che la stessa, venisse creata all’interno della basilica di Santa Maria degli Angeli e che il parroco fosse sempre scelto tra i frati minori.
I confini della parrocchia furono definiti l’otto novembre del 1950: a nord dalla chiesetta di Maria Santissima delle Grazie e ad est dal complesso di Santa Maria Maddalena verso Rivotorto, senza includerla; ad ovest e a sud i confini venivano marcati dal comune di Bastia Umbra e dalle parrocchie di Castelnuovo e di Tordandrea. Al parroco venne riservata una stanza vicino alla portineria del convento e al di fuori della clausura, in modo che potesse accogliere anche presenze femminili.
Il primo parroco fu Padre Giacomo di Solero. La popolazione angelana manifestava (fin dal 1930) una particolare devozione per Sant’Antonio Abate, il quale merita una nota a parte.
Un documento storico attesta che all’atto di fondazione della parrocchia di Santa Maria degli Angeli, il villaggio contava circa 1150 anime. Si trattava di una realtà sociale ed economica ancora rurale, in cui la maggior parte dei residenti erano coloni o muratori; non mancava una profonda povertà diffusa almeno nella metà delle famiglie. Una volta istituita la parrocchia, emerse la volontà di far rivivere le confraternite (già presenti anticamente) prima fra tutte, quella di Sant’Antonio Abate.
I parroci di Santa Maria degli Angeli
- 01. P. Giacomo di Solero (1850-1852)
- 02. P. Vincenzo da Castelplanio (1852-1870)
- 03. P. Valentino da Trento (1870-1871)
- 04. P. Angelico da Greccio (1871-1881)
- 05. P. Pio da Rocca (1881-1889)
- 06. P. Cristoforo Cipolloni (1889-1890)
- 07. P. Paolo Balzan (1890-1892)
- 08. P. Francesco Galli (1892-1899)
- 09. P. Giuseppe Cecci (1899-1920)
- 10. P. Egidio Maria Giusto (1920-1922)
- 11. P. Leone Antonsabetta (1922-1939)
- 12. P. Raffaele Piergrossi (1939-1955)
- 13. P. Pietro Giorgi (1955-1966)
- 14. P. Giacinto Cinti (1966-1986)
- 15. P. Alfredo Bucaioni (1986-1996)
- 16. P. Damiano Muratori (1996-1997)
- 17. P. Francesco Cattadori (1997-1999)
- 18. P. Francesco de Lazzari (1999- 2011)
- 19. P. Renato Russo (2011-2012)
- 20. P. Marco Vianelli (2012-2019)
- 21. P. Luca Paraventi (2019 – 2022)
- 22. P. Saul Tambini (2022 -)
Per volere del Papa San Pio V (1566-1572), al fine di custodire le cappelle della Porziuncola, del Transito e del Roseto e altri luoghi resi sacri dalla memoria di San Francesco, e accogliere i tanti pellegrini che da ogni luogo si recano a visitarli, tra il 1569 e il 1679 viene edificata la grande Basilica di S. Maria degli Angeli.
Il progetto originario di Galeazzo Alessi (1512-1572) è caratterizzato da una rigorosa semplicità strutturale, conforme all’ideale francescano di povertà.
I forti eventi tellurici che scuotono l’Umbria nel 1832 provocano danni gravissimi alla Basilica.
Al termine di un lungo e complesso restauro, diretto dall’architetto Luigi Poletti, essa viene riaperta al culto l’8 settembre del 1840. La facciata viene rielaborata radicalmente su un progetto di Cesare Bazzani, con l’intento di conferirle una monumentalità degna dell’importanza del Santuario. Questa è inaugurata l’8 giugno 1930 e alla sua sommità viene collocata un’imponente statua della Vergine in bronzo dorato.
La Porziuncola
La chiesetta intitolata a Santa Maria degli Angeli, edificata probabilmente nel IV secolo e successivamente passata sotto la proprietà dei monaci Benedettini, prende il nome dalla zona denominata “Portiuncula”, che letteralmente indica la piccola porzione di terreno su cui sorgeva.
Rimasta per lungo tempo in stato di abbandono, fu la terza chiesa ad essere restaurata direttamente da San Francesco dopo il “mandato” ricevuto dal Crocifisso di San Damiano.
Egli qui comprende chiaramente la sua vocazione e fonda l’Ordine dei Frati Minori nel 1209, affidandolo alla protezione della Vergine Madre di Cristo, cui la chiesina è dedicata.
Dai Benedettini Francesco ottenne in dono il luogo e la cappella per farne il centro del nuovo Ordine nascente.
Il 28 marzo 1211, Chiara di Favarone di Offreduccio vi riceve dal Santo l’abito religioso, dando inizio all’Ordine delle Povere Dame (Clarisse).
Nel 1216, in una visione, Francesco ottiene da Gesù stesso l’Indulgenza conosciuta come “Indulgenza della Porziuncola” o “Perdono di Assisi”, approvata dal Papa Onorio III.
Alla Porziuncola, che fu ed è il centro del francescanesimo, il Poverello raduna ogni anno i suoi frati nei Capitoli (adunanze generali), per discutere la Regola, per ritrovare di nuovo il fervore e ripartire per annunciare il Vangelo nel mondo intero