Festa di Sant’Antonio Abate

Alla vigilia delle celebrazioni per la festa di Sant’Antonio Abate di domenica 21 gennaio – ricordiamo la Santa Messa alle ore 10 nella Basilica di S. Maria degli Angeli e, a seguire, la processione e benedizione degli animali – condividiamo un pensiero sulla vita di questo santo veneratissimo lungo i secoli.
 
L’arte racconta la Fede – Sant’Antonio Abate
Mattia Preti, il “Cavaliere Calabrese”, dipinge il grande Antonio, padre del monachesimo e ispiratore di una nuova via di sequela Christi, illuminato con un’unica luce, quella che conta, quella che serve ad illuminare la Parola. Egli stesso cita il salmo per far comprendere la centralità della Scrittura: “La tua parola nel rivelarsi illumina, do­na saggezza ai semplici” (Sal 118). Ma il viaggio del discepolo non si esaurisce nell’ascolto, perché è dominato da un verbo determinante, da Antonio in poi: cercare. La sequela Christi si consuma totalmente nella ricerca di DIo, ecco il bastone, ecco la campanella. “Ognuno di voi ha venduto se stesso se­guendo la propria volontà, noi ci lasciamo do­minare da essa e non vogliamo volgere il nostro sguardo al cielo per cercare la gloria celeste, l’opera di tutti i santi per camminare sulle loro orme” (Seconda lettera di Sant’Antonio abate). Cercare e ascoltare sono davvero i verbi del discepolo. Guardare al grande padre Antonio significa camminare guidati dalla Parola di Dio.
 
P. Saul Tambini
 
Mattia Preti, Sant’Antonio Abate, 1628, Collezione privata – Roma.
 
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