XI T.O. – L’Arte racconta la Fede – «Dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce»

“Come un uomo che getta il seme sul terreno” (Mc 4, 26-34). Bruegel il Vecchio, pittore originalissimo, che privilegiava scene ampie e paesaggi in cui l’uomo veniva spesso descritto come dominato dalla natura, dai suoi vizi e dalle sue bassezze, mette in primo piano il gesto del seminatore, apparentemente noncurante di dove il seme si vada a depositare, così come vuole una nota parabola evangelica. Sullo sfondo, a destra, in lontananza, si scorge una folla riunita attorno ad una barca, è proprio il Maestro di Nazareth, intento a predicare l’insegnamento del seminatore e del suo seme che, come parola diffusa, trova diversa efficacia di frutto. Quest’opera, di magnifica grandiosità paesaggistica, per quanto sembri essere dominata dalla natura, ha come vero protagonista il gesto umile e fiducioso del seminatore. Non è nuovo Bruegel ad appassionarsi alle persone di poco conto, comuni pastori, umili contadini, che con il loro gesto portano sulle spalle il destino del mondo circostante, senza che questi lo riconosca. Qui il gesto del seminatore ci dice che il mondo, per quanto apparentemente dominante, dipende dal suo gesto umile e determinato. Infatti, “dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa” (Mc 4,27). Ciò che contempliamo del mondo, rappresentato da questo quadro, in tutta la sua ampiezza e profondità, in tutta la sua bellezza e infinità, dipende dall’umile fiducia del contadino, che continua, imperterrito, a compiere il gesto più edificante e lungimirante, quello che conta davvero: seminare.

P. Saul Tambini

Pieter Bruegel il Vecchio, Paesaggio con la parabola del seminatore, 1557, Timken Museum of Art – San Diego.

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