XII T.O. – L’Arte racconta la Fede – La forza della Fede
Purtroppo, per ora, non potremo vederla dal vivo. Quest’opera, del giustamente celebre Rembrandt, è stata derubata qualche anno fa dal luogo in cui era custodita: il Gardner Museum di Boston. Insomma, un caso in cui la fotografia non ha portato via il lavoro alla pittura, anzi ne ha assicurato la permanenza. La scena che il pittore olandese descrive è quella della cosiddetta tempesta sedata, narrata nei vangeli, in cui Gesù si preoccupa di calmare le acque del mare, i cui marosi avevano così tanto impaurito gli apostoli. Contiamo un po’ però: sulla barca si trovano cinque temerari e coraggiosi apostoli, che fanno di tutto per affrontare la tempesta, in uno spazio luminoso e fortemente dinamico. Ce ne sono altri, in una zona più buia e oscura, che si preoccupano di avvertire della situazione, con una certa foga, il Maestro di Nazareth; qualcuno lo strattona, svegliandolo; altri stanno male; un apostolo regge inutilmente il timone. Siamo a dodici. il tredicesimo è una persona che scruta non la tempesta e neppure l’assopirsi del Signore, ma direttamente noi che osserviamo. Disperato, una mano alla testa, si regge aggrappandosi ad una cima: è Rembrandt. La sua fede, come quella degli apostoli è duramente messa alla prova. Segno di un’immagine che solca i secoli e riassume i sentimenti, le angosce, le paure che attanagliano l’uomo di ogni tempo. Una paura che si fa più grande davanti all’apparente inazione divina: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?” (Mc 4,28). È la questione di tutti di fronte all’avversità del mondo. “Non avete ancora fede” (Mc 4,40) è invece l’invito a trovare, proprio mentre tutto crolla, la forza della fede. La fede dunque non è sentimento mellifluo, per cuori rassegnati e arrendevoli, è la forza più grande offerta all’uomo nelle avversità, capace, secondo l’insegnamento del Signore, di placare acque indomabili. È lì che si misura la fede, è lì che possiamo trovare un’insperata forza, sicuramente divina.
P. Saul Tambini
Rembrandt, Tempesta sul mare di Galilea, 1633.
