XXI T.O. – L’Arte racconta la Fede – «Signore, da chi andremo?»

Altobello Mellone, pittore probabilmente non così noto, ma che detenne nei primi del Cinquecento la nomea di uno degli artisti più innovativi – con il Romanino – dell’Italia Settentrionale, ci offre uno spaccato di cosa significhi una fede che delude.

La scena raffigura il viaggio dei due discepoli verso Emmaus, nel momento in cui vengono avvicinati da uno straniero (così viene emblematicamente etichettato da uno dei due). I due letteralmente voltano le spalle, allontanandosene, a Gerusalemme, la Città Santa, la città dove hanno già ascoltato parole di risurrezione, che però non riescono a persuadere i loro cuori rivolti al passato, alle attese infrante. “Noi speravamo…” (Lc 24, 21), dicono i discepoli al forestiero. Non era naturalmente la prima volta che una delusione così forte convinceva dei discepoli ad allontanarsi da Cristo, dalla sua parola. In una di queste occasioni, lo stesso Maestro di Nazareth rivolse ai discepoli un invito categorico: “Volete andarvene anche voi?” (Gv 6, 67).

La parola di Cristo, ma soprattutto lo spezzare il pane, fece ritornare entusiasticamente sui propri passi i discepoli di Emmaus, magari memori di quella risposta sapiente e ponderata con cui Pietro si espresse di fronte all’invito di Cristo: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna”. Chissà se la fede necessiti di delusioni così gravi per acquisire una simile certezza. Cristo, che in quest’opera si fa pellegrino e accompagnatore di questi viaggi tristi, quanto meno ci suggerisce che un’altra opportunità sempre ci viene offerta.

P. Saul Tambini

Altobello Mellone, La strada verso Emmaus, 1516, National Gallery – Londra.P. Saul Tambini

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