«L’amore vince tutto, arrendiamoci anche noi all’amore». Così afferma, in un noto verso, Virgilio nelle Bucoliche. Quest’opera di Giovanni Baglione, affermatissimo e sfortunato pittore della Roma dei primi del ‘600, che dovette subire lo scherno caravaggesco, è appunto un richiamo all’opera omonima del pittore lombardo. In realtà, ve n’è un’altra quasi del tutto identica, questa però conserva un’insolita corazza, su cui i pettegolezzi romani volevano che Caravaggio ironizzasse.
È però proprio questa virilità e fierezza dell’amor divino che colpisce. Come un guerriero pieno di ardore, l’amore divino piega sotto di sé non solo il satiro, emblema di ogni tentazione terrena, ma anche la supposta onnipotenza dell’amore profano. Da questo punto di vista, la tela di Baglione è un approfondimento e una smentita del poema virgiliano, perché denuncia sia la debolezza, al dunque, di un amore solo umano, ma soprattutto la forza e l’onnipotenza di un amore che non trae la sua origine dal mero sentimento.
Questo amore, anche se lontano dalle corde dell’uomo, è qui offerto come possibilità quando anche l’amore umano viene soverchiato dalle lusinghe della tentazione. Così l“amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano” (Lc 6,27), non deve essere letto in termini di debolezza e di pusillanimità, come voleva Nietzsche, ma di straordinaria e inusitata forza, di cui l’uomo può avvalersi quando ogni sforzo di ragione o di sentimento termina la sua corsa.
L’amore – quello divino – vince tutto!
P. Saul Tambini
Giovanni Baglione, Amor sacro e amor profano, 1602, Gemäldegalerie – Berlino.
Via Capitolo delle Stuoie, 13
Santa Maria degli Angeli Assisi (PG)
info@santamariadegliangeli.org
Tel: 075/8051240 – 075/8244778